Proiezione del docufilm Nekuje – Non Uccidere di Garip Siyabend Dunen

3 Febbraio 2016 Lascia un commento »

non uccidereIl giorno 5 Febbraio 2016, dalle ore 19:00 al circolo Arci Mumble Rumble, verrà proiettato il docufilm Nekuje – Non Uccidere di Garip Siyabend Dunen, 30enne curdo conosciuto in Italia per essere stato tra i protagonisti di un reportage del fumettista Zerocalcare. Dopo aver lavorato a fianco di decine di giornalisti, a novembre Siyabend ha imbracciato la telecamera per mostrare il massacro nella città della sua famiglia.

A seguire è previsto un confronto e un dibattito aperto con l’autore. Durante la serata ci sarà un aperitivo in collaborazione con il GASP (Gruppo di Acquisto Solidale Pastena) il cui ricavato verrà devoluto alla UIKI Onlus (Ufficio Informazione del Kurdistan in Italia).

La tappa di Salerno si inserisce in una serie di proiezioni che si sta svolgendo in tutta Italia, e che ha già attraversato città come Roma, Bologna, Napoli, Reggio Emilia.

Questo momento è il secondo appuntamento cittadino, dopo la grande partecipazione di “ElectroSwing For Kobane”, di informazione, sensibilizzazione e solidarietà sulla questione Curda.

Garip Siyabend Dunen ha denunciato l’escalation di violazioni “di ogni più elementare diritto umano” cui sono sottoposti gli abitanti delle aree a maggioranza curda nella Turchia sudorientale.  il caso è arrivato anche a Strasburgo su sollecitazione dell’eurodeputata irlandese Martina Anderson durante la plenaria dello scorso 20 Gennaio.

Le riprese narrano l’assedio di Silvan, iniziato nei primi di Novembre e che si è protratto per 12 giorni consecutivi. Garip Siyabend li ha trascorsi quasi interamente al seguito di un gruppo di cittadini che, fino all’ultimo, hanno cercato di forzare il cordone sanitario che l’esercito aveva stretto attorno all’area sottoposta a coprifuoco. “Nekuje” è la cronaca di quel lungo, ininterrotto tentativo.

Dallo scorso agosto, il coprifuoco è stato imposto per ben quattro volte in città: obiettivo dell’esercito era la riconquista dei cosiddetti quartieri autodifesi, tre zone che – dopo il collasso del processo di pace tra il governo e i curdi – sono state dichiarate autonome da una milizia urbana auto-costituita (e spesso impropriamente confusa con il Pkk). Ma, tra bombardamenti e tiratori scelti, almeno 20 civili vi hanno già perso la vita; mentre una vasta zona del centro è ormai semidistrutta.

L’autore Nel 2014, dopo dieci anni passati tra Roma ed Eboli, è tornato a vivere nella città di Diyarbakir dove, nel giro di qualche mese, è divenuto una delle “guide” più richieste dai cronisti italiani.

 

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